Viaggio in oriente. (I millenni- nuovo- 1997)
Gerard De Nerval
Romantico poeta e scrittore visionario, ha scritto opere che sembrano sogni, per quanto sono ricche di simbolismo. Considerato anticipatore del decadentismo, è nato a Parigi nel 1808 e morto il 26 gennaio 1855. Diventa famoso nel XX secolo, quando la sua opera venne interpretata dal romanticismo tedesco e successivamente con il surrealismo.
A Nerval piacevano gli antichi, ma anche i suoi contemporanei, gli piaceva leggere ed era di larghe vedute. A Sainte-Beuve l’opera di Nerval non andava a genio, Marcel Proust, invece, lo apprezzava. In Italia, Nerval, non è stato considerato come in Francia, non esistono studi completi sulla sua produzione.
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Viaggio in oriente.
Se il tema del viaggio verso Occidente evoca l'idea avventurosa di uno sviluppo progressivo della civiltà, il viaggio verso Oriente è piuttosto un itinerario a ritroso, una discesa nel tempo, un viaggio alla ricerca di se stessi, e di una millenaria sapienza che altrove s'è perduta. Instancabile viaggiatore, Nerval è stato davvero in Oriente, ha visitato Il Cairo, Beirut, Costantinopoli, ma senza mai credere troppo a quel che vedeva. Per lui città e paesaggi sono altrettante lampade di Aladino, da cui far sprigionare il meraviglioso. Il suo itinerario è un lento e incantato calarsi nel mito, nel sogno, nella scrittura: per lui l'attenuazione della realtà è la premessa della verità e della poesia.
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Nonostante una certa notorietà nell’ambiente, la sua fama cominciò nel XX secolo, quando la rivalutazione del romanticismo tedesco (e dei suoi epigoni in altre lingue) proposero una nuova interpretazione della sua opera, non più considerata tra i minori. Tuttavia il vero momento di pregio giunse con il surrealismo che aveva caro il mondo esoterico e onirico che vedeva riflesso nelle sue opere. Più recentemente è stata la peculiare combinazione di “realismo” e “veggenza” che l’ha identificato e reso celebre, per esempio attraverso gli studi di Henri Lemaitre (che preparò anche l’ed. Garnier delle Oeuvres).
Imbevuto di vecchi libri (Molière, Diderot, Restif), ma anche di contemporanei, come Sénancour e Balzac, oltre agli amici e ai cenacoli di cui si è detto, Nerval era un lettore di vasta apertura mentale, e per questo fu anche oggetto di esercizio critico attento (e qualche volta intelligentemente divertito[7]) da parte di quella critica a cui piace rintracciare fonti e paralleli testuali (come Georges Poulet, della Scuola di Ginevra). È noto che Sainte-Beuve non ne percepì l’importanza riducendolo a mero “commesso viaggiatore” tra la Monaco tedesca e Parigi, e che Marcel Proust volle perciò far partire il suo appunto[8] su Nerval in opposizione al critico.
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