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Sull’ali dorate. Il mondo musicale italiano dell’Ottocento (introvabile -I ed. nuovo 1992)

Sull’ali dorate. Il mondo musicale italiano dell’Ottocento (introvabile -I ed. nuovo 1992)

Se si vuole comprendere il successo crescente dell’opera italiana tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, è inanzitutto necessario entrare nei teatri dell’epoca e descriverne la febbrile animazione: nobili scortati da torme di servitori in livrea, che godevano di ingrassi scontati e preparavano sul posto pasti e bevande;

spettatori distratti e infreddoliti che nelle sere di ristoro affollate da un pubblico vociante e dedito al gioco d’azzardo, con una predilizione per il faraone e la roulette; palchi che sembravano salotti, loggioni che rammentavano assemblee democratiche e una platea dove – come ebbe a notare Berlioz si era abituati a consumare l’opera al modo di un piatto di maccheroni.

E’ intorno a questo pubblico eterogeneo, i cui gusti e le cui disponibilità finanziarie sono strettamente correlati al processo di tardiva industrializzazione, che prende vita il mondo operistico italiano, divenendo un modello per le altre nazioni europee

Il prezzo originale era: €58,00.Il prezzo attuale è: €48,00.

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Sull'ali dorate. Il mondo musicale italiano dell'Ottocento (introvabile -I ed. nuovo 1992)

John Rosselli (Firenze8 giugno 1927 – Cambridge16 gennaio 2001) è stato uno scrittore e musicologo italiano figlio di Carlo Rosselli e di Marion Cave, entrambi noti attivisti antifascisti.

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Curiosità

Lista delle composizioni di Ludwig van Beethoven (1770-1827), ordinate per numero d’opus.

Il catalogo delle opere di Beethoven fu iniziato dal compositore stesso e subì col tempo numerose aggiunte e modifiche, per un totale di 138 opere numerate tramite il numero d’opus direttamente dal compositore, o da altri immediatamente dopo la sua morte. A queste si aggiunsero successivamente le cosiddette “opere senza numero d’opus”, identificate da un numero preceduto dalla sigla WoO, che sta per Werke ohne Opuszahlnummer (corrispondente tedesco di “opere senza numero d’opus”).

La prima sistemazione del catalogo originario, e la classificazione delle opere WoO, è stata realizzata da Georg Kinsky (Das Werk Beethovens) e, nel 1955, dopo la sua morte, è stata ripresa dal suo collega Hans Halm. Il catalogo che ne è scaturito sarebbe a tutti gli effetti il catalogo principale delle opere di Beethoven, ma con il passare degli anni ne è divenuta quasi impossibile la sua definitiva approvazione circa la sua presunta ufficialità, e viene comunemente detto Kinsky/Halm.