Riflessologia plantare relazionale (1 ed. 2017)

Nella Riflessologia Plantare esistono tante mappe diverse e le pratiche non sono mai le stesse

Ogni operatore o scuola dice la sua e spesso la strada per arrivare ad una condizione migliore potrebbe risultare tortuosa.

Chi pensa che sia colpo del fegato, chi della milza, chi credo nella sola causa psicosomatica. Chi propone tanti trattamenti al mese chi pochi. E meglio fare il massaggio prima di pranzo o prima di andare a dormire?

Nei panni di un operatore invece potrebbero esservi anche altri tipi di domande: se faccio male una manovra? Se sbaglio sequenza? Perché tutta questa confusione?

Il nostro insieme, suddiviso in tre grandi macro-ambienti secondo tutte le correnti orientali, è bilanciato da moltissimi fattori (più di 200 sono solo quelli fisiologici). Normalmente quando si parla di Riflessologia Plantare e salute si tende a prendere in considerazione una parte di questi fattori limitandone la sfera d’azione.

Ecco perché la stessa strategia operativa può essere ottimale per una persona e inutile per un’altra. Sempre per lo stesso motivo alcune persone inizialmente hanno risultati ottimali e ripetendo le stesse manovre dopo un pò non hanno più benefici.

Iniziare a conoscere le nostre caratteristiche, il nostro funzionamento interno è il primo passo per cercare di ristabilire un collegamento con il nostro io.

Se sei un operatore scoprirai come aggiungere altri elementi alle tue valutazioni.

Ho cercato un solo filo conduttore che unisse le diverse correnti filosofiche e le traducesse in una lingua più comprensibile e utile a tutti.