Rainer Brüninghaus, Markus Stockhausen, Fredy Studer – Continuum (raro - cd ECM 1984)
Le composizioni sono il vero punto di forza dell'album. La lussureggiante diffusione di sintetizzatori e fiati in "Strahlenspur" ci accoglie nel tipo di calore affermativo che ci si aspetterebbe da Pat Metheny, mentre lo sfondo ghiacciato di "Stille" si muove in modo molto più contemplativo attraverso gli striscioni delicatamente spiegati di Stockhausen. La traccia del titolo trasporta il raffinato pianismo di Brüninghaus attraverso un telaio di batteria nel passaggio più breve ma più edificante dell'album. L'ariosa "Raga Rag" è al contrario, con i suoi 11 minuti, la più lunga. Come la scia bianca di un aeroplano, guarisce lentamente come un taglio sulla pelle azzurra del cielo. La superba tromba fa partire Brüninghaus su una tangente eterea, il tallone di ogni passo alato pizzicato dall'intuitiva misurazione del tempo di Studer. "Schattenfrei" è un altro dialogo breve e dolce, e ci lascia ben informati per navigare con sicurezza nelle espettorazioni finali di "Innerfern". Ogni nuova svolta sanguina in un sistema solare inesplorato. Dall'ornamentazione sdolcinata ma edificante di un sequencer flangiato alla corsa di Stockhausen verso i confini più remoti dell'universo, è un modo trascendente di concludere le cose.
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