Nero (1 ed. 1992)
Questa volta, il narratore propone un romanzo horror che è una "commedia nera" interpretata da due "amanti diabolici" coinvolti in una sarabanda di eventi oscuri: delitti, sparizioni di corpi, ricatti, regolamenti di conti, ladrocinii.
Lui è un visionario patetico e nevrotico, lei è una vamp svagata, passionale, incosciente: lui e lei si ritrovano alle prese con una madre e un padre destinati a edipica fine, un investigatore che organizza trame oscure, un boss malavitoso tronfio di potere e benessere, un poliziotto ambiguo e vari teppisti.
Nero. è anche una metafora della nuova civiltà urbana senza identità e progetti:
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