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La foresta dei sacrilegi (nuovo 1 ed. 1993)

La foresta dei sacrilegi (nuovo 1 ed. 1993)

Jean-Pierre Duprey ( Rouen , 1º gennaio 1930 – Parigi , 2 ottobre 1959 ) è stato un poeta e scultore francese , uno degli esempi moderni di poète maudit

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La foresta dei sacrilegi (nuovo 1 ed. 1993)

“Jean-Pierre Duprey non si è limitato a invitarci a scendere nei sotterranei mitologici dove vita e morte si sfidano come molossi di ceramica: ci ha offerto le redini della sua personale tragedia. Non più illusioni, allusioni, antinomie, bipolarità o divorzi baudelairiani, ma ‘tutto il vitale che c’è’, in blocco, la ‘fuga temporale’, l’epopea di tutti i fantasmi, la mischia del vero con il falso, dell’intangibile con il tangibile, dell’ombra con la luce...”.

Alain Jouffroy

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Dimensioni 18 × 2,5 × 20,8 cm

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Duprey disse “Io, io non avrei dovuto rimanere bloccato in questa galassia!”André Breton , affascinato dall’oscurità e dalle immagini nella poesia di Duprey, invitò l’autore a Parigi nel 1948.

I libri di Duprey non sono una celebrazione della morte, né trovano conforto nel pensarci. Tutte le domande poste nelle poesie del suo ultimo libro The End and the Means (1970) rimangono senza risposta, ma il loro autore ha trovato una via da qualche parte “oltre” 

Aveva anche un senso per gli scandali. Un giorno andò alla tomba del Milite Ignoto vicino all’Arco di Trionfo e urinò sulla fiamma eterna per cui fu arrestato e picchiato in prigione; in seguito fu anche portato in un ospedale psichiatrico. Tra il 1951 e il 1958 non scrisse e si concentrò sul lavoro sulle sculture. Scrisse il suo ultimo libro nel 1959 e, una volta completato, chiese alla moglie di inviare il manoscritto a Breton. Quando tornò dall’ufficio postale, lo trovò morto; si era impiccato nel suo studio.

Tre giorni prima di morire, disse con calma ad un amico: “Sono allergico a questo pianeta”