Il vecchio e il funzionario (nuovo 1 ed. 1979)
A Bucarest un anziano ex direttore di scuola cerca di ritrovare le tracce di alcuni suoi allievi di un tempo. Crede di riconoscerne uno, divenuto funzionario della polizia segreta del regime. Arriva ad entrare in casa sua, evoca il passato. Invano. L'altro nega, lo mette alla porta. Ma un collega della polizia ha sorpreso il dialogo.
Interrogato sul suo allievo d'un tempo, il professore finisce col proporre l'affresco di un'epoca passata che assume le dimensioni affascinanti di un racconto leggendario. Il commissario è così interessato agli enigmatici chiaroscuri che contiene (e che egli non riesce a non ritenere volontari) da dare al vecchio l'occorrente per scrivere e da ordinargli di mettere sulla carta i suoi ricordi.
Essi vengono avidamente letti via via che sono stesi. Ulteriori chiarimenti sono richiesti da un'esegesi del testo sempre più sottile.
Il vecchio insegnante finisce col trovarsi di fronte al terribile ministro degli Interni. L'eterno poliziotto, che vuole misurare tutto con il suo metro, pone domande su domande e mentre crede di proseguire la sua indagine si trova immerso nell'infantile e nel meraviglioso di quei racconti.
Comunque l'inchiesta avanza e con uno straordinario ritmo umoristico porta con sé destituzioni, sparizioni, esecuzioni. Perché la letteratura non è inoffensiva, e i racconti del vecchio, «ben letti», possono anche condannare. Quanto al fragile, innocuo professore, i suoi nuovi padroni lo mantengono accuratamente in vita in attesa di ulteriori «rivelazioni».
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