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Il mondo estremo

Christoph Ransmayr

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Il mondo estremo   - (copertina rigida)

Agli estremi confini del mondo conosciuto, fra le tempeste e i ghiacci del Mar Nero, c’è una città selvaggia e poco abitata, Tomi, il luogo dell’esilio di Publio Ovidio Nasone. In una totale trasmutazione di tempi, in completo anacronismo, giunge a Tomi un amico di Ovidio, Cotta, determinato a trovare tracce del poeta e del suo capolavoro incompiuto, Metamorfosi, forse da lui stesso distrutto. Esiliato da Augusto, o dalla sua corte di oratori e politici, dopo aver tenuto un discorso meraviglioso per l’inaugurazione di un nuovo stadio, senza però rendere il consueto e doveroso omaggio all’imperatore, Ovidio pagherà con gli anni della solitudine, fino alla sua morte, la sua denuncia di scandali politici o, forse, la sua innovativa libertà poetica e l’erotismo dei suoi versi.
La singolarità di Il mondo estremo fa sì che il lettore ritrovi, attraverso la ricerca dell’amico Cotta, un mondo – siamo ai giorni nostri – in cui il mito si trasfigura in realtà. Allora, alla sera, nella piazza desolata di Tomi, giunge Cypari, un proiezionista nano del Caucaso, che mostra un film d’amore disperato in cui la bella Alcyone diventa un uccello. Cotta troverà presso Tomi, a Trachila, la casa di Ovidio. Lo aiuterà un servo, Pitagora di Samo e, nel folto dei boschi cupi e terribili, sotto una coltre di lumache striscianti, appariranno delle pietre con i versi incisi da Ovidio. E ancora, in una memorabile alba, mentre si consumano i riti del carnevale, apparirà uno strano corteo di pazzi, travestiti chi da dio Sole, chi da Medea, chi da Orfeo… strani personaggi recitanti strani versi di un’opera distrutta dall’autore: Metamorfosi.

Christoph Ransmayr

Christoph Ransmayr (Wels, Austria, 1954) ha studiato etnologia e filosofia a Vienna. Ha iniziato la sua vita letteraria come redattore editoriale scrivendo anche su varie riviste culturali. In seguito all'uscita del suo primo romanzo, Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre (1984), Ransmayr fu chiamato da Hans Magnus Enzensberger a collaborare alla preparazione del libro Das Wasserzeichen der Poesie e fu proprio traducendo per quel libro un brano delle Metamorfosi che si appassionò alla figura di Ovidio. All'esilio del poeta, Ransmayr ha dedicato il suo romanzo più noto, Il mondo estremo, pubblicato da Feltrinelli in edizione riveduta nel 2003. Di Ransmayr, Feltrinelli ha inoltre edito Il morbo Kitahara (1997, che ha ottenuto il premio europeo per la letteratura ‟Aristeion 1996” e il premio Mondello; Ue, 2017), Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre (2008), Atlante di un uomo irrequieto (2015) e Cox o il corso del tempo (2018).

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