Ombre sul lago. Dal carteggio Churchill-Mussolini all’oro del PCI (nuovo1995)
Ombre sul lago. Dal carteggio Churchill-Mussolini all’oro del PCI (nuovo1995)
Giorgio Cavalleri, scrittore e storico, vive a Como. Ha collaborato a vari periodici fra i quali “Storia Illustrata”, “Rocca”, “Jesus”, “Sette”, lo jugoslavo “Panorama” e a numerosi quotidiani. È autore di una quarantina di pubblicazioni
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Ombre sul lago. Dal carteggio Churchill-Mussolini all'oro del PCI (nuovo1995)
Chi ha veramente sparato a Mussolini? Con quale animo il Duce andò incontro alla fucilazione?
E ancora: che fine hanno fatto le borse del Duce contenenti il carteggio Churchill-Mussolini?
E da ultimo: dove sono finiti e quanti erano i denari sequestrati ai fascisti in fuga, il cosiddetto "oro di Dongo"? Chi fece la distinta e chi ritirò i soldi? A cosa sono serviti?
L'autore, nel tentativo di rispondere ai suddetti quesiti, intervista alcuni protagonisti dei fatti. Tra i tanti Michele Moretti, l'ultimo testimone ancora vivente della fucilazione del Duce; Alice Martinelli Canali, che rivive il dramma dei partigiani Neri e Gianna; Stefano Tunesi, ex cassiere della CARIPLO di Domaso dove Churchill passò, non proprio per caso, e dove erano custodite le lettere.
La locuzione “oro di Dongo” (o “tesoro di Dongo“) nella storiografia si riferisce comunemente a tutti i beni in possesso di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi quando furono catturati, la mattina del 27 aprile 1945, appena fuori dall’abitato di Musso; tali valori furono in gran parte sequestrati dal distaccamento “Puecher” della 52ª Brigata Garibaldi “Luigi Clerici” che aveva effettuato l’operazione e poi presi in consegna da vari esponenti del Corpo volontari della libertà o del PCI. L’utilizzo successivo di tali valori non è mai stato completamente chiarito.
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