Ernst Jünger- Cofanetto Guanda 5 libri (introvabile 1995)
Ernst Jünger- Cofanetto Guanda 5 volumi (introvabile 1995) :
NELLE TEMPESTE D’ACCIAIO (1920)
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Cofanetto Guanda 5 volumi (introvabile 1995)
Ernst Jünger (Heidelberg, 29 marzo 1895 – Riedlingen, 17 febbraio 1998) è stato uno scrittore tedesco, militare altamente decorato durante la sua partecipazione alla prima guerra mondiale, le cui esperienze, riversate nelle memorie Nelle tempeste d'acciaio, ne plasmarono la personalità e le successive opere letterarie, dandogli un'immediata e duratura fama.
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Figlio ribelle di un imprenditore e chimico, abbracciò giovanissimo il movimento Wandervogel; ancora minorenne, fuggì da casa per tentare di arruolarsi nella Legione straniera francese, un atto illegale, ma fu riportato a casa. Volontario allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914, Jünger rimase ferito in battaglia molte volte; dopo avere riportato gravi ferite in un’offensiva nel 1918, venne insignito della superiore decorazione Pour le Mérite, un evento raro per il suo rango.
Nel caotico dopoguerra, seguito alla sconfitta della Germania, assunse posizioni nazionaliste ed elitarie, attribuibili alla cosiddetta rivoluzione conservatrice. Scrisse un’intensa pubblicistica giornalistica contro i valori liberali, borghesi, la democrazia e la repubblica di Weimar, ma respinse le avances di Hitler e dei nazionalsocialisti, allora in ascesa verso il potere, per unirsi invece al partito di Ernst Niekisch. Al contrario di altri scrittori tedeschi, fuggiti dopo l’instaurazione della dittatura, egli rimase in Germania, ma rifiutò l’ideologia razzista ed antisemita del nazismo, evidente nel suo romanzo Sulle scogliere di marmo (1939). Durante la seconda guerra mondiale, richiamato alle armi col titolo di Hauptmann, visse prevalentemente nella Parigi occupata, tenendo regolarmente dei diari di memorie, pubblicati in tre parti: Giardini e strade, Irradiazioni, La capanna nella vigna, un capolavoro letterario di stile, oggi tradotto nelle principali lingue. La sua posizione contro il totalitarismo nazista lo portò a scrivere il saggio La pace e a frequentare esponenti della resistenza tedesca. Indirettamente implicato, poiché a conoscenza, tramite amici ufficiali, con l’attentato a Hitler del 20 luglio 1944, gli fu risparmiata la condanna: venne congedato dall’esercito, ritornando in Germania da civile. Alla fine del 1944, il figlio, di idee antinaziste, venne ucciso dai partigiani in Italia, dov’era stato mandato per punizione. Nel secondo dopoguerra, la sua opera e il suo pensiero, passate al vaglio del processo di denazificazione operato dagli Alleati, vennero considerata un “brodo di coltura” dei temi revanscisti e nazionalisti poi ripresi e diffusi dai nazisti, e gli fu impedita per un periodo la pubblicazione di scritti, diventando un autore controverso. La sua lunga vita, da allora molto ritirata, e conclusa a 102 anni, gli permise di produrre altri romanzi, racconti, saggi, e nuove memorie, conoscendo altro successo di pubblico e facendone un autore molto prestigioso e complesso della letteratura tedesca, dalle idee eterodosse e contraddittorie (sua è la proposta dell’Anarca, un anarchico di tipo “aristocratico”), durante oltre 70 anni d’attività. Ricevette importanti premi e riconoscimenti, tra cui il premio Goethe nel 1982.
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